
Presso CDS il Dott. Fasciani esegue interventi di ablazione con radiofrequenza di miomi uterini presso la sede di Genova San Benigno (Torri MSC) e riceve presso la sede di Genova Centro in Largo XII. Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile chiamare il seguente numero 0109641083.
La fibromatosi uterina è una patologia che colpisce il 70% delle donne tra i 30 e i 50 anni, comportando la presenza di un numero anche significativo di miomi all’interno dell’utero. Dott. Fasciani, ci può spiegare nello specifico in che cosa consiste questo disturbo?
La fibromatosi uterina prevede la presenza di nodi di mioma, cioè tumori benigni che possono aumentare progressivamente di volume fino a rendere l’utero della donna di dimensioni simili a quelle di fine gravidanza.
Dalle sue parole si evince come questa patologia abbia un impatto significativo sulla qualità di vita: quali sono i suoi sintomi principali e come si manifesta la sua insorgenza?
L’aumento di consistenza e volume dell’utero può generare differenti conseguenze come, ad esempio, l’alterazione della funzione genitale, sanguinamenti patologici, dolori pelvici e sensazione di pesantezza o gonfiore addominale. Talvolta, questa sintomatologia può aggravarsi progressivamente fino a comportare per le donne un vero e proprio stato di disabilità.
Per trattare la fibromatosi uterina, in passato, l’approccio più comune è stato quello della chirurgia demolitiva che, oltre alla rimozione dei fibromi, spesso ha previsto anche quella dell’utero, comportando conseguenze importanti per le pazienti sottoposte al trattamento. Dott. Fasciani, nel 2017 ha introdotto la tecnica dell’ablazione con radiofrequenza, un approccio altamente innovativo che prevede la rimozione senza bisturi dei miomi: come è nata questa tecnica?
La rimozione senza bisturi dei miomi è nata dall’idea di replicare i benefici che la stessa tecnica garantisce da anni su patologie epatiche, tiroidee, renali, ossee, venose e polmonari. Non abbiamo fatto altro che utilizzare la stessa tecnologia di ablazione variando le vie di accesso e perfezionandola per l’ablazione dei fibromi uterini.
Nei giorni scorsi ha eseguito l’ablazione con radiofrequenza su alcune pazienti presso il Centro Chirurgico di CDS a Genova San Benigno (Torri MSC), una struttura di ultima generazione che intende porsi come punto di riferimento per il trattamento di questa patologia: ci può spiegare come avviene questo intervento e qual è il percorso che una donna affetta da fibromatosi uterina deve affrontare?
La visita specialistica con ecografia pelvica 3D rappresenta il primo passo per quantificare e mappare le lesioni miomatose. Questo passaggio è particolarmente importante perché consente di valutare e verificare se la paziente possa essere sottoposta alla coagulazione dei fibromi con radiofrequenza o microonde. Per quanto riguarda l’intervento, invece, la via di accesso per la miolisi è transvaginale e prevede l’esecuzione di una anestesia spinale. Generalmente, l’intervento ha una durata media di circa 30 minuti. Oltre all’ablazione eseguo sempre anche la biopsia di ogni lesione prima del trattamento al fine di garantire alla paziente l’esito istologico e la certezza della sua benignità. Le pazienti che intraprendono questo percorso chirurgico entrano in struttura al mattino e vengono dimesse nel primo pomeriggio.
Abbiamo parlato dell’intervento: il post-operatorio, invece, risulta complicato per le pazienti?
Nel percorso post-operatorio risiede la grande differenza tra questa tecnica e tutti gli altri trattamenti per la fibromatosi uterina. La procedura chirurgica non genera dolore e, quindi, le nostre pazienti non necessitano di pernottare in struttura. Già il giorno seguente l’intervento, inoltre, possono tornare a svolgere con tranquillità le proprie attività e le proprie mansioni professionali.
Come ci ha spiegato, spesso la presenza della fibromatosi uterina comporta difficoltà nella ricerca di una gravidanza, causando infertilità. Possiamo affermare che, anche in questo senso, l’approccio chirurgico dell’ablazione con radiofrequenza incida in modo positivo?
Nel corso del trattamento si interviene chirurgicamente per coagulare i fibromi, non prevedendo l’utilizzo del bisturi e quindi la necessità di dover ricucire la parete uterina. A differenza degli interventi di miomectomia che impongono tempi di cicatrizzazione, con questa tecnica la ricerca di una gravidanza è possibile dopo appena 60 giorni dalla sua esecuzione. Esiste già una ampia letteratura sulla sicurezza e l’efficacia della miolisi che presenta ottimi risultati sia in termini di percentuali di gravidanza che di sicurezza ostetrica.
In conclusione, quali sono i benefici nel sottoporsi a un intervento di questo tipo?
Tra i benefici principali sicuramente compaiono la mininvasività dell’intervento, una presenza ridotta di dolore e la possibilità di tornare alla propria vita quotidiana in tempi rapidi. Come detto, inoltre, consente alle donne di ricercare fin da subito una gravidanza.
Grazie per le risposte Dott. Fasciani
Grazie a voi.
Il Dott. Fasciani, specializzato in Ostetricia e Ginecologia, dal 2017 è Dirigente medico di I livello e Responsabile dell’ambulatorio di isteroscopia presso l’Ospedale Evangelico di Genova. Nel corso della sua carriera il Dott. Fasciani ha svolto più di 2500 interventi come primo operatore nell’ambito della Chirurgia pelvica e ginecologica mininvasiva e isteroscopica.